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Yemen. Cortei nella capitale: basta bombardamenti sui civili

Questa mattina sono in corso due diversi cortei a Sana’a, la capitale dello Yemen, per protestare contro gli attacchi delle forze di sicurezza governative ai civili, avvenuti nelle ultime ore in diverse città del Paese.
Le manifestazioni, come hanno spiegato gli organizzatori della protesta, si tengono in segno di solidarietà in particolare con gli abitanti della città meridionale di Taiz, sottoposta ieri a pesanti bombardamenti da parte delle truppe fedeli al presidente-autocrate Ali Abdullah Saleh. Bombardamenti indiscriminati e anche con l’utilizzo di armi pesanti che hanno provocato almeno 15 morti.
I manifestanti, scrive l’agenzia d’informazione ‘Dpa’, sfileranno anche di fronte alla sede delle Nazioni Unite a Sana’a per condannare “il silenzio della comunità internazionale riguardo agli attacchi contro i civili”. Attualmente l’inviato delle Nazioni Unite, Jamal Benomar, si trova in Yemen per cercare di convincere il presidente Saleh, al potere ormai da 33 anni, a passare i poteri al suo vice, Abd-Rabbo Mansour Hadi. Una soluzione non certo rivoluzionaria e tutta interna al regime – sostenute dalle potenze occidentali e dalla vicina Arabia Saudita – quella ricercata dalle Nazioni Unite. 
Intanto nel corso della mattinata a Taiz sono ripresi cruenti scontri tra la guardia repubblicana fedele al regime e gli oppositori appoggiati da alcune milizie armate facenti capo a clan tribali. Nella città nel sud dello Yemen i gruppi dell’opposizione hanno anche proclamato uno sciopero generale contro il bagno di sangue degli ultimi due giorni.

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