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Cile: abusi della polizia contro movimenti sociali

I ‘Carabineros’ (polizia militare) hanno commesso “abusi di potere” nei confronti dei cileni scesi in piazza quest’anno per manifestare contro le politiche del governo del presidente conservatore Sebastián Piñera.
Lo scrive l’Istituto nazionale dei diritti umani (Indh) nel suo rapporto annuale elencando anche denunce di atti di tortura presentate dai dimostranti: in larga parte si tratta degli studenti delle scuole secondarie e delle università che sette mesi fa sono entrati nell’arena politica nazionale tentando di scardinare il sistema di privatizzazione dell’istruzione imposto nel 1981 sotto Augusto Pinochet.
Le richieste degli studenti, scrive l’Indh, “sono riuscite a imporre alla società e alle istituzioni un rinnovato dibattito sulle disuguaglianze esistenti in questo settore”; le manifestazioni – considerate le più massicce dal ritorno della democrazia nel 1990 – “hanno fatto emergere una nuova realtà, ovvero che la cittadinanza vuole essere un attore di peso nella definizione delle priorità del paese e nella soluzione ai problemi che ci colpiscono”.
Nel corso di alcune dimostrazioni, aggiunge l’Indh, sono stati segnalati saccheggi a negozi e danni a proprietà private, una situazione che “ha portato con frequenza a non distinguere tra gli atti criminali e le mobilitazioni sociali”. Oltre agli studenti, a migliaia sono scesi in piazza quest’anno in Cile anche a difesa dell’ambiente, contro la costruizione di cinque mega-dighe in Patagonia (in cui è coinvolta anche l’italiana Enel).
“E’ probabile che i cittadini anche nel 2012 continueranno ad esprimere le loro istanze e a chiedere il rispetto dei loro diritti” ha detto la direttrice dell’Indh, Lorena Fries, presentando il documento che contiene anche dati preoccupanti sul sovraffollamento delle carceri, tema giunto tristemente alla ribalta della cronaca per l’incendio divampato nel dicembre del 2010 in una prigione di Santiago in cui morirono 81 detenuti. Per affrontare il sovraffollamento carcerario l’Indh ha proposto di “razionalizzare la privazione della libertà, riformare la Gendarmeria del Cile e creare tribunali per verificare l’applicazione delle pene”.
Il rapporto ha confermato anche che continuano ad essere violati i diritti degli indigeni Mapuche.

(Fonte: Misna) 

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