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Ammazzare con i virus. Gli Usa all’avanguardia

Dice l’Ansa. Per la prima volta, gli Stati Uniti hanno chiesto a riviste scientifiche di non pubblicare i dettagli di esperimenti biomedici, per evitare che possano finire in mano a potenziali terroristi e provocare una strage. Come scrive oggi con ampio rilievo il New York Times online, la richiesta, da parte di organo consultivo ufficiale Usa, si riferisce ad esperimenti condotti negli Stati Uniti e in Olanda, dove alcuni scienziati hanno creato in laboratorio una forma particolarmente contagiosa di una influenza letale, l’aviaria A (H5N1), in grado di uccidere milioni di persone se finisse nelle mani sbagliate. L’organo in questione, il National Science Advisory Board for Biosecurity, che dipende dagli Istituti Nazionali per la Sanità americani, ha chiesto alle prestigiose riviste Science e Nature di nascondere alcuni dettagli delle ricerche, pur non potendo obbligarli a farlo. Il direttore di Science, Bruce Alberts, si è detto pronto a nascondere alcuni elementi degli studi in questione, ma solo se il governo è in grado di garantire che verranno comunicati agli scienziati che le richiedono.

Poche, ma sentite, osservazioni.

Gli Usa fabbricano armi virali di distruzione di massa, ma temono di perderne il controllo.

La comunità scientifica Usa, a partire dalle sue riviste più prestigiose, si prestano a occultare dettagli rilevanti di questi virus.

L’aviaria H5N1 è la base virale di quella possibile epidemia che ha terrorizzato per mesi il mondo.

Non sappiamo se quell’influenza sia stata provocata da una fuga del virus – in forma fortunatamente non letale – dai laboratori segreti Usa, oppure se l’attuale H5N1 sia una forma “lavorata e potenziata” di quella naturale.

La pubblicazione di dettagli scientifici è sempre double face. E’ molto relativamente vero che potrebbe essere usata per scopi militari nemici (i “terroristi” sono qui una barzelletta; nessuna organizzazione clandestina può disporre davvero di laboratori scientifici altamente attrezzati e specializzati; solo altri stati, forse). Ma serve anche per costruire antidoti certamente efficaci all’insorgere dell’epidemia.

In definitiva: quel virus, e la conoscenza relativa, è già nelle mani sbagliate.

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