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Etiopia: 11 anni di carcere per 2 giornalisti svedesi

Due giornalisti svedesi sono stati condannati da una corte etiope a 11 anni di carcere con l’accusa di sostegno al terrorismo e di ingresso illegale nel Paese. L’accusa aveva dunque chiesto la condanna a 18 anni e mezzo di prigione. «Questa pena risponde all’obiettivo della pace e della stabilità », ha detto il giudice Shemsu Sirgaga.
Martin Schibbye e Johan Persson, arrestati a luglio, erano entrati in Etiopia dalla provincia orientale di Ogaden attraverso la Somalia, per investigare sulle violazione dei diritti umani nel Paese. I due giornalisti sono stati arrestati mentre si trovavano in viaggio con il gruppo separatista ‘Fronte nazionale di liberazione dell’Ogaden’ (Onlf), dal 1984 in lotta per l’indipendenza dell’Ogaden, una regione del sud-est dell’Etiopia a maggioranza somala.
La coppia ha ammesso di essere entrata illegalmente in Etiopia, ma ha negato di aver appoggiato in alcun modo le attività dei gruppi armati separatisti.
Durante il processo i due reporter avevano riconosciuto di essere entrati in contatto con l’Onlf, ma solamente per indagare sulle attività del gruppo petrolifero svedese Lundin Petroleum. 
La settimana scorsa il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt aveva chiesto la loro immediata liberazione, senza successo. Entro il prossimo 10 gennaio i due giornalisti potranno chiedere la grazia o ricorrere in appello, ha spiegato l’avvocato svedese che sta seguendo il processo, Thomas Olsson. La madre di Schibbye ha detto che il figlio e il collega sono apparsi molto calmi, e che decideranno insieme come reagire alla sentenza.

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