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Il democratico Obama governa con i droni

Questa notizia ci semba doveroso consegnarvela così come la riporta l’Ansa.

Barack Obama fa rima con droni. Lo denuncia in prima pagina il Washington Post osservando come in tre anni, l’amministrazione americana abbia messo in piedi un vasto apparato militare impegnato al massiccio uso dei droni, gli aerei senza pilota grazie al quale sono stati eliminati tanti terroristi. In questo periodo il ‘Comandante in Capo’ Usa ha creato un’organizzazione enorme composta da decine di strutture segrete, compresi due centri direzionali sulla East Coast e basi clandestine in almeno sei Paesi in due continenti, in Africa e in Asia, in particolare in Arabia Saudita. Un programma così esteso di operazioni sotto copertura che ha riaperto il dibattito su quali debbano essere i limiti tra azioni militari ufficiali e quelle invece segrete, gestite dall’Intelligence, e in particolare dalla Cia.

 

Sembra evidente che si sommino dietro questo salto di qualità startegico-militare due preoccupazioni convergenti: i costi crescenti della gestione bellica fondato sul mix uomni e tecnologia, che rende più “conveniente” la riduzione della parte umana; le preoccupazioni elettorali all’interno dell’iperpotenza (le guerre in cui “i nostri” non muoiono sono molto più popolari).

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