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Capodanno a Piazza Tahrir, perché il 2012 sia l’anno della libertà

Un misto di voglia di festeggiare e di bisogno di ricordare i morti ha acceso migliaia di candeline sulla piazza Tahrir del Cairo, simbolo della rivolta che ha rovesciato il presidente Hosni Mubarak, e dove migliaia di egiziani, soprattutto giovani, musulmani accanto a cristiani, hanno celebrato la notte di Capodanno con un grande concerto.
Un concerto per ricordare i «martiri» del movimento di protesta dello scorso inverno e anche quelli più recenti, uccisi dalla repressione della giunta militare che governa il paese con il pugno di ferro. Oltre alle candeline, i festeggianti hanno portato molte foto di loro cari morti durante la rivolta. Poi palloncini con i colori bianco-rosso-nero della bandiera egiziana sono stati liberati in aria allo scoccare della mezzanotte, nella speranza che il 2012 sia «l’anno della libertà», come recitava lo slogan postato su Facebook che piazza Tahrir ha adottato per la festa di Capodanno. «Siamo qui per accogliere il nuovo anno insieme, cristiani insieme a musulmani», ha dichiarato una donna che al concerto agitava una bandiera egiziana. «È qui che la rivoluzione è cominciata ed è qui che continuerà», ha detto un altro.

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