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Egitto: perquisizioni e arresti di oppositori

La polizia egiziana ha arrestato ieri quattro attivisti appartenenti al movimento 6 Aprile con l’accusa di aver affisso manifesti denigratori nei confronti dell’esercito. Secondo Gamal Eid, capo di uno dei movimenti protagonisti delle proteste contro l’ex dittatore Hosni Mubarak, l’arresto fa parte di una campagna contro le opposizioni avviata la scorsa settimana: “Sono primi passi per neutralizzare i movimenti e gli attivisti che stanno invitando a continuare la rivoluzione a partire dal prossimo 25 gennaio” primo anniversario delle rivolte che condussero alla caduta del regime di Mubarak poi sostituito dai militari. 
Negli ultimi giorni le forze di sicurezza hanno preso di mira diversi esponenti dell’opposizione e hanno condotto perquisizioni all’interno delle sedi di diverse associazioni. 

Continuano invece ad ammiccare ai militari i Fratelli Musulmani reduci dalla vittoria elettorale nella prima e nella seconda tornata delle elezioni per la camera bassa. Il loro portavoce, Mahmoud Ghozlan, parlando a un canale televisivo egiziano, ha ipotizzato un’immunità per i membri del Supremo consiglio delle forze armate in cambio di una pacifica transizione del potere.

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