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Boicottaggio Israele. La Veolia esclusa da un contratto in Gran Bretagna

La West London Waste Authority (WLWA) ha escluso la multinazionale francese Veolia dalla gara per un contratto da 485 milioni di dollari per il trattamento di rifiuti domestici di 1,4 milioni di londinesi residenti nei quartieri di Brent, Ealing, Harrow, Hillingdon, Hounslow e Richmond-upon-Thames.
Le ragioni dietro la decisione di WLWA di escludere la Veolia sono rimaste confidenziali ma l’impatto delle campagne per i diritti umani non andrebbe sottovalutato. Nel corso degli ultimi sei mesi, gli attivisti della campagna Bds hanno compiuto pressioni su consiglieri e funzionari del Consiglio perché tagliassero fuori dal contratto la Veolia e hanno inviato una lettera alla WLWA – firmata da circa 600 residenti londinesi – dove si documenta la diretta complicità di Veolia nelle gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario a Gerusalemme e in Cisgiordania.
Gli attivisti hanno sottolineato diversi punti. La Veolia ha partecipato alla costruzione e al funzionamento della linea del tram che collega Gerusalemme con gli insediamenti illegali israeliani in Cisgiordania. La Veolia, inoltre, raccoglie i rifiuti da Israele e dalle colonie israeliani e li porta nella discarica di Tovlan in terra palestinese.
Nella lettera si mette in evidenza anche le politiche razziste di reclutamento della compagnia in Israele, così come il funzionamento dei bus della multinazionale nell’autostrada 443, il cui utilizzo è proibito ai palestinesi.
La sconfitta di Veolia nella corsa al contratto con la WLWA è un duro colpo: la compagnia possiede un deposito per rifiuti domestici nell’area coperta dalla WLWA e avrebbe dovuto essere facilitato nella gara perché già in possesso dei requisiti necessari.
A peggiorare la situazione per Veolia si aggiunge il fatto che questo fallimento arriva sei mesi dopo la sconfitta nella gara per il contratto da 300 milioni di sterline con il Consiglio di Ealing: il contratto “Pulito e Verde” è stato perso anche se la Veolia aveva già svolto gran parte del lavoro sotto il precedente contratto. Nelle gare d’appalto, la Veolia ha affrontato l’opposizione determinata degli attivisti per i diritti dei palestinesi a Gerusalemme e in Cisgiordania.
Attivisti di tutto il mondo si sono focalizzati su Veolia, target chiave della campagna globale Boycott Divestment and Sanctions, campagna per i diritti del popolo palestinese e guidata da organizzazioni della società civile palestinese.
Sarah Colborne, direttore della Palestine Solidarity Campaign in Gran Bretagna, ha commentato: “La complicità nel calpestare i diritti umani e il diritto internazionale è diventata un business costoso per Veolia. Le altre compagnie prendano nota: c’è una campagna forte, determinata, popolare e internazionale per la giustizia in Palestina; se aiutate l’oppressione di Israele sui palestinesi, ci rimetterete. Come Veolia”.

( Fonte:Palestine Solidarity Campaign)

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1 Commento


  • Walid Fayez

    Boicattare l’ingiustizia e gli ingiusti perche l’ingiustizia è il male del mondo che divora anima e coscenza.

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