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Spagna: Rajoy vara restrizioni su aborto e reintroduce ergastolo

Il governo di destra spagnolo, presieduto da Mariano Rajoy, ha annunciato oggi una contro-riforma delle legge dell’aborto che si ispirerà alla «difesa del diritto alla vita» e che introdurrà l’obbligo del consenso dei genitori per le minorenni. È quanto ha dichiarato il ministro spagnolo della Giustizia Alberto Ruiz Gallardòn anticipando quindi una revisione totale della “Ley de Salud Sexual y Reproductiva” con cui, solo nel 2010, il governo socialista depenalizzò del tutto l’aborto in Spagna, fino a quel momento consentito solo in condizione eccezionali.
Secondo il ministro la legge ora in vigore – che non richiede che le donne che scelgono l’interruzione di gravidanza entro le prime 14 settimane di gestazione diano alcuna giustificazione – «fu approvata senza il consenso dell’opinione pubblica e degli organismi consultivi». E i popolari vogliono mettere mano ad una delle misure che allora suscitarono maggiori polemiche, cioè quella che permette alle ragazze dai 16 anni in su di interrompere una gravidanza senza dover chiedere il consenso dei genitori.
Ruiz-Gallardòn ha parlato poi di una più ampia riforma del sistema di giustizia che possa prevedere l’istituzione dell’ergastolo con la condizionale per alcuni reati. Allo studio anche l’introduzione di una imposta che dovrà pagare chi vorrà ricorrere contro una sentenza di prima istanza. In questo modo, ha affermato il ministro, si combatterebbe «l’eccessiva litigiosità giudiziaria» che esiste nel paese. In realtà la misura rappresenta una ulteriore selezione di classe all’interno del sistema giudiziario spagnolo.

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