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Facebook, la fortuna di farsi i fatti tuoi

L’initial public offering di Facebook è il primo banco di prova per una ‘valutazione’ dei dati personali, motore dell’e-e commerce. Facebook – afferma il New York Times – ha trascorso sette anni a raccogliere le informazioni sui suoi utenti che gratuitamente condividono sul sito le loro abitudini e i loro desideri.

«Il valore di Facebook sarà determinato» dal vedere se la società «potrà far leva su questa commodity», i dati personali, «per attirare la pubblicità e da come gestirà i timori di utenti e governi sulla privacy». «Più che il maggiore social network al mondo, è la più veloce macchina che cattura e processa ogni click e interazione sulle propria piattaforma» evidenzia il New York Times. Gli utenti di Facebook possono ascoltare musica in streaming, leggere notizie, giocare, caricare foto: a Facebook rivelano non solo i propri nomi e dove sono nati ma anche chi sono i loro amici e membri della famiglia, e i loro gusti su tutto, dalla musica alla politica. Facebook offre così alle società pubblicitarie una miniera di informazioni per identificare la loro audience.

 

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da Il Sole 24 Ore

Facebook presenta i documenti per lo sbarco in Borsa

Facebook presenta alla Sec i documenti per l’initial public offering, Ipo, lo sbarco in Borsa. L’entità è cifrata in 5 miliardi di dollari. Nel prospetto sono riportati utili netti per 668 milioni di dollari nel 2011 e un fatturato di 3,7 miliardi di dollari. «Vogliamo andare in Borsa per i nostri dipendenti e i nostri investitori», ha detto il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg. Zuckerberg ha il 28,4% si Facebook e, secondo i documenti presentati, nel 2011 ha avuto un salario di 483.333 dollari e un compenso complessivo di 1,49 milioni di dollari.

Facebook presenta il dossier preliminare in vista della quotazione in Borsa: prevede di raccogliere 5 miliardi di dollari. Secondo il Wall Street Journal però è un traguardo che sarà modificato durante i prossimi mesi per arrivare a dieci miliardi di dollari con uno sbarco che potrebbe avvenire a maggio. Supera quindi Google: nel 2004 al suo debutto sui listini finanziari aveva rastrellato 1,9 miliardi di dollari. Ma resta dietro la tedesca Infineon, arrivata a 5,85 miliardi di dollari con l’ipo nel 2000.

Dalla documentazione sottoposta alla Security and exchange commission (Sec), equivalente della Consob italiana, emerge il fatturato del social network durante l’anno scorso: 3,71 miliardi di dollari. È al di sotto delle previsioni di 4,27 miliardi di dollari, osserva il Wall Street Journal. L’utile è di un miliardo di dollari. Il report inviato alla Sec mostra altri passi in avanti di Facebook. Ha raggiunto un pubblico di 845 milioni di utenti attivi che si collegano con il social network almeno una volta al mese, con un incremento del 39% rispetto al 2010: sono 483 milioni a connettersi ogni giorno. L’85% del fatturato deriva dalla pubblicità online, in diminuzione rispetto al 95% dell’anno precedente: è una quota inferiore anche a Google che ricava il 96% del suoi incassi dalle promozioni online.

La diversificazione poggia soprattutto sui giochi: la vendita di beni digitali attraverso la collaborazione con altri partner, come ad esempio le società che sviluppano videogame, ha generato $557 milioni di dollari. In particolare, il 12% del fatturato di Facebook è collegato a Zynga, il gruppo che ha lanciato FarmVille e altri giochi.

Con la quotazione il social network potrebbe raggiungere, secondo le stime circolate nelle ultime settimane, una valutazione di Borsa fra i 50 e 100 miliardi di dollari.

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