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Hamas verso la scissione?

Il governo della Confederazione Elvetica ha ufficialmente eliminato il movimento politico palestinese Hamas dalla sua lista nera dei “gruppi terroristici”.  Dopo il riconoscimento della Palestina da parte dell’Unesco, seguito dalle forti polemiche scatenate da Israele e Stati Uniti (che hanno anche ridotto i fondi da loro destinati all’organismo dell’Onu per la cultura) da Berna arriva un segnale importante di normalizzazione. 
“Il governo svizzero sta svolgendo un ruolo decisivo affinché l’Unione Europea si muova nella stessa direzione. La Svizzera dimostra di credere nella conformità del nostro Movimento politico con la legge internazionale” ha commentato visibilmente soddisfatto uno dei leader di Hamas, Mushir Al-Masri, all’agenzia di stampa saudita Asharq al-Awsat.

Intanto si apprende oggi che il nuovo governo palestinese frutto dell’accordo di qualche giorno fa tra al Fatah e Hamas sarà annunciato il 18 febbraio al Cairo. Ma non tutti all’interno di uno dei  principali movimenti politici palestinesi è d’accordo con questa vera e propria svolta. «È possibile che ci possa essere una scissione all’interno di Hamas dopo la firma dell’accordo per un governo unitario con l’Anp sottoscritto a Doha da Khaled Mashaal» avrebbe rivelato un dirigente del movimento palestinese alla tv satellitare ‘al-Arabiya’. «Ci sono i capi delle brigate Ezzedin al-Qassam – ha spiegato – che minacciano di lasciare Hamas non riconoscendo come legittimo l’accordo firmato in Qatar con Abu Mazen». 

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