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Giappone: 67 miliardi di euro per smaltire uranio delle centrali

Il costo per lo smaltimento del combustibile nucleare esaurito, nel caso di chiusura di tutte le centrali nucleari entro il 2020, costerebbe al Giappone 7.100 miliardi di yen (circa 67 miliardi di euro) entro il 2030. È la stima formulata dalla un pool di esperti della Japan Atomic Energy Commission (Jaec), secondo cui la cifra sarebbe il 20-30% meno onerosa del sistema attuale di riprocessamento del combustibile pur continuando a operare gli impianti. I 7.100 miliardi di yen includono anche 2.100 miliardi per garantire uranio e altri combustibili necessari per produrre energia nucleare fino al 2020 e 3.600 miliardi per smantellare la struttura di ritrattamento di Rokkasho, prefettura di Aomori. Tenendo in vita l’attuale schema, il costo di riprocessamento del combustibile nucleare esaurito è ipotizzato tra 8.100 e 9.700 miliardi di yen. Il lavoro del pool non si è ancora concluso: ci sono allo studio, infatti, altre ricerche per approfondire la fattibilità di diversi scenari e altre questioni connesse alle opzioni possibili per le politiche energetiche e ambientali del governo nipponico.
Chi è che diceva che quella nucleare è una fonte di energia pulita, rinnovabile ed economica?

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