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Libia. Bomba al consolato Usa di Bengasi

Una bomba è stata fatta esplodere nella notte scorsa davanti al consolato Usa a Bengasi, senza provocare feriti. L’attentato è stato rivendicato dal Gruppo Prigioniero Omar Abdelrahman, che ha minacciato «gli interessi americani» nel Paese nordafricano, ha riferito una fonte della sicurezza a Bengasi. Il movimento sostiene Abdelrahman, lo sceicco cieco emiro delle “Al Jamaa al Islamiyya”, i “gruppi islamici” salafiti che sparsero il terrore in Egitto dagli anni ’70, oggi all’ergastolo negli Stati Uniti dopo essere finito sotto accusa per gli attentati al World Trade Center del 1993. L’ambasciata statunitense a Tripoli ha confermato l’esplosione dell’ordigno lungo il muro di cinta dell’ufficio di Bengasi ed ha spiegato che non ci sono state vittime. Prima della rivendicazione, l’attentato è stata messo in relazione all’uccisione con un drone statunitense in Pakistan di Abu Yahya al-Libi, considerato il numero due di Al Qaeda. La bomba potrebbe essere un messaggio chiaro e forte agli americani, passando per la Libia. Il governo di Tripoli non ha fatto rilasciato commento sulla vicenda.

Certo che non c’è riconoscenza…

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