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Cina. Rivolta operaia nella fabbrica dell’iPad

Oltre 1000 operai della Foxconn, l’azienda taiwanese che per conto della Apple produce e assembla in Cina gli iPhone e gli iPad, avrebbero partecipato ad una rivolta scoppiata nella fabbrica di Chengdu, nella provincia sud-occidentale del Sichuan.

Le autorità locali, secondo il Global Times, hanno smentito la circostanza. Incerti i motivi della rivolta: si parla di reazione a un intervento della sicurezza o a proteste per tagli ai salari. Secondo fonti di stampa taiwanese, la rivolta sarebbe scoppiata in un dormitorio mercoledì sera, dopo che due membri dello staff addetto alla sicurezza avevano tentato di bloccare un ladro che si trovava appunto nel dormitorio, suscitando la reazione degli altri operai presenti. I dipendenti avrebbero cominciato a lanciare oggetti, sedie, bidoni, arrecando danni alle strutture. Solo l’arrivo della polizia avrebbe riportato la situazione alla calma. I poliziotti avrebbero anche arrestato alcuni dipendenti più violenti.

Secondo un’altra versione, riportata dal Global Times e su alcuni microblog, tutto sarebbe nato all’interno di un ristorante limitrofo alla fabbrica, dove sette operai ubriachi avrebbero avuto una rissa col proprietario del ristorante e con sua moglie, che li accusavano di essere troppo rumorosi e di dare loro fastidio. I proprietari del ristorante, secondo questa versione, avrebbero chiamato le forze dell’ordine, che hanno seguito gli operai mentre rientravano al dormitorio. Lì sarebbe poi scattata la rissa.

Due funzionari di stazioni di polizia situate nei pressi della fabbrica, contattati dal Global Times, hanno rifiutato di commentare l’incidente. Intanto nella rete si fa strada anche una terza versione, quella per la quale si sarebbe trattato di una protesta, da parte degli operai, contro alcune recenti politiche aziendali legate soprattutto ai pagamenti dei salari e alle modalità di gestione del dormitorio. Sembra, a quanto si legge in alcuni post, che molti operai siano preoccupati da anomale riduzioni dell’orario di lavoro e di mezze giornate libere non motivate che, essi temono, si rifletteranno in diminuzioni nella busta paga.

La Foxconn è diventata famosa per essere stata al centro, negli anni passati, di una serie di suicidi di suoi dipendenti, a causa delle pessime condizioni di lavoro a cui erano sottoposti.

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