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Dubbi Usa sul salvataggio della Spagna

Il salvataggio della Spagna lascia «troppe domande senza risposta» e appare come una «misura provvisoria mentre l’area euro discute l’unione bancaria». Lo afferma il Wall Street Journal, sottolineando come da un lato la reazione del mercato agli aiuti non è giusta perchè il salvataggio di Madrid, a differenza dei precedenti interventi, è arrivato dopo una settimana di calma relativa e con Eurolandia che ha messo sul piatto i 100 miliardi di euro che il mercato chiedeva.

Il salvataggio però non spazza via i dubbi. «Quali banche saranno a essere ricapitalizzate? Come sarà gestito il processo? Le risposte non saranno note fino alla fine di giugno» mette in evidenza il Wall Street Journal.

«Il Fmi ha stimato che sarebbero stati necessari 37 miliardi di euro per assicurare che tutte le banche avessero un Tier 1 del 7% secondo i criteri graduali di Basilea 3. Ma il mercato chiederà probabilmente un Tier 1 del 9% dopo sostanziali nuove svalutazioni». E questo indicherebbe una cifra più vicina ai 100 miliardi di euro.

Una delle domande chiave a cui rispondere sarà da dove arriveranno i fondi europei, se dall’Efsf o dall’Esm. «Se arrivassero dall’Esm gli attuali titolari di bond sarebbero subordinati» all’Europa, «un timore non da poco visto che 100 miliardi di euro rappresentano più del 10% del debito della Spagna. Questo potrebbe avere effetti sulla volontà del mercato dei bond di continuare a concedere fondi al governo».

L’altra preoccupazione è il fatto che le risorse potrebbero rafforzare invece che indebolire il legame fra le banche e il debito sovrano del paese, perchè i fondi saranno veicolati via Madrid, aumentando quindi l’indebitamento del governo spagnolo, e potrebbero essere investiti in più bond del governo stesso.

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