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Crisi in Tunisia per l’estradizione del braccio destro di Gheddafi

Il presidente della Repubblica tunisina, Moncef Marzouki, sulla vicenda dell’estradizione dell’ex premier libico Baghdadi el Mahmudi, alla quale si era opposto, ha deciso di investire l’Assemblea costituente per quella che ritiene essere stata una palese «violazione alle sue prerogative». L’estradizione è stata decisa dal primo ministro, Hamadi Djebali, nonostante il fatto che in calce al documento mancasse la firma di Marzouki, che l’aveva subordinata alle garanzie, da parte dei governanti di Tripoli, su un giusto processo a Mahmudi e sulla sicurezza che gli sarebbe stata garantita nella detenzione in Libia. Garanzie che, a detta di Marzouki, non sono arrivate, mentre, secondo Djebali, sono state accertate dalla commissione tunisina incaricata di esperire tutti gli accertamenti in Libia sul futuro processuale e detentivo dell’ex braccio destro di Gheddafi.

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