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Una comunista alla guida del maggiore sindacato cileno

Bárbara Figueroa, dirigente nazionale del Collegio dei docenti e membro della commissione politica del Partido Comunista, è la prima donna scelta per guidare la Centrale unitaria dei lavoratori (Cut), principale organizzazione sindacale del Cile. Nel fine-settimana, il presidente uscente, il socialista Arturo Martínez, alla guida della Cut per 12 anni, ha ammesso la sconfitta alle elezioni interne, sebbene con uno scarto ridotto.
Figueroa ha promesso di lavorare per costruire “un Cile più giusto”. Il paese, ha detto, “sta cambiando, si sta mobilitando e la Cut e i lavoratori, i motori dello sviluppo, non possono essere da meno”.
La Confederazione dei funzionari della sanità municipalizzata (Confusam) si è tuttavia rifiutata di riconoscere la vittoria di Figueroa, annunciando che impugnerà le elezioni per “irregolarità” che spiegherà più approfonditamente oggi.
Insieme al defunto sindacalista democratico-cristiano Manuel Bustos, Martínez costituì la Cut nel 1988, durante la dittatura di Augusto Pinochet (1973-1990), per rimpiazzare la Centrale unica dei lavoratori del Cile, smantellata dopo il golpe dell’11 settembre 1973. L’iniziativa di Bustos e Martínez costò loro il confino.

Fonte: Misna

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