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Giappone a corto di liquidità, sospesi i fondi agli enti locali

La crisi morde anche la terza economia globale e, guarda caso, proprio nel campo della liquidità disponibile per lo stato.
Il governo giapponese ritarderà i trasferimenti ai comuni per 4.100 miliardi di yen (41 miliardi di euro circa) allo scopo di risparmiare risorse mancando il via libera della Dieta alla legge di copertura del budget, a causa dello stallo sul punto tra le forze politiche.
«È necessario mantenere sospesi i pagamenti ai governi locali», ha detto il ministro delle Finanze, Jun Azumi, che la scorsa settimana ha chiarito che il governo potrebbe non avere più liquidità in cassa a fine ottobre o inizio novembre. Azumi ha rilevato che in assenza di una prospettiva certa sul via libera alla copertura finanziaria entro l’8 settembre, che è il giorno di chiusura dell’attuale sessione parlamentare, il governo dovrà varare venerdì un piano di rinvio delle spese.
A causa dello scontro tra i partiti sulla tempistica delle elezioni politiche generali anticipate, che presumibilmente si terranno in autunno, la legge di copertura del budget 2012-13 non è stata approvata, pur essendo lo strumento primario per finanziare il 42% del bilancio nazionale attraverso l’emissione di titoli di Stato. I partiti d’opposizione, che controllano la meno potente Camera Alta, hanno chiesto al premier Yoshihiko Noda elezioni anticipate da tenere «quanto prima» in cambio del sostegno alla legge.

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