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Port Said. Assalto alla prigione dei condannati a morte

Ore 16. È salito a 27 morti e 278 feriti il bilancio degli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza scoppiati stamani a Port Said, in Egitto. Tra le vittime figurano anche due calciatori della città. Si tratta di Tamer al-Fahla, ex portiere dell’al-Masry e Mohammad al-Dadhwi, che ha giocato con l’al-Mareekh. Gruppi di manifestanti, tra cui anche familiari dei condannati, hanno tentato di fare irruzione nel carcere per liberare gli imputati.

I familiari dei detenuti per il massacro allo stadio di Port Said stanno cercando di assaltare la prigione della città egiziana, dopo la sentenza che chiede la condanna a morte per 21 di loro. Lo riferisce la televisione di Stato egiziana.
I mezzi dell’esercito sono dispiegati nei pressi del carcere dove migliaia di persone si sono radunate subito dopo la sentenza della corte d’assise che ha chiesto la condanna a morte per 21 imputati, tutti di Port Said e in qualche modo legati alla squadra locale del Masri, opposta al Ahly la sera del 2 febbraio scorso.
«Port Said è uno stato indipendente» e «abbasso Morsi e Fratelli musulmani» scandiscono i manifestanti che hanno incendiato copertoni di auto. La polizia ha lanciato lacrimogeni per contenere l’assalto.
Negli scontri un poliziotto sarebbe rimasto ucciso, un altro ferito.

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