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Negoziato su Usa-Ue “mercato unico”. Ma zitti zitti…

E’ un deciso passo in avanti verso la creazione di un’area che spera di trovare la forza di reagire al declino storico, economico e progettuale. Ovvero allo storico passaggio dell’egemonia globale dagli Stati Uniti – che sopravvivono ormai quasi soltanto “stampando dollari” e imponendo la propria forza militare – ai “paesi emergenti”.
E’ anche un deciso passo avanti vero la guerra commerciale globale, di cui i primi segnali chiave sono stati i quantitative easing della Federal Reserve e la “svolta” impressa alla Banca del Giappone col nuovo governo conservatore.
Infine, è un’implicita ammissione dell’impossibilità di creare un’Europa “indipendente”. E dell’inutilità “strategica” dei sacrifici sanguinosi imposti ai paesi meno forti.

Clamoroso a Bruxelles: sì al negoziato sul libero scambio con gli Stati Uniti
Vittorio Da Rold
È un passo storico a Bruxelles. Nascosto nelle pieghe della bozza finale del summit Ue sul bilancio c’è una sorpresa commerciale: i leader europei hanno concordato di sostenere l’avvio del negoziato commerciale bilaterale tra Ue e Stati Uniti per un’area transatlantica di libero scambio. Nella bozza delle conclusioni finali, dei ’27’ viene indicato che dovranno essere fatti «tutti gli sforzi» per un accordo complessivo con gli Usa come con Giappone e Canada. È il via libera all’intesa.

Ora la parola passa alla Casa Bianca che dovrà rispondere all’apertura europea su una proposta che se fosse accettata da Washington riguarderebbe metà della produzione economica mondiale.

La Germania e la Gran Bretagna, due dei maggiori paesi esportatori, hanno saputo coalizzare il sostegno del resto dell’Unione europea al vertice di Bruxelles dedicato sul bilancio settennale europeo, così da raggiungere un accordo con Washington che molti leader sperano possa aiutare l’Europa a uscire dalla sua crisi bancaria e del debito sovrano. Secondo la bozza della dichiarazione finale del vertice Ue ottenuta da Reuters, l’Unione europea dà «il suo sostegno per un accordo commerciale globale» con gli Stati Uniti.

«Tutti gli sforzi dovrebbero essere dedicati a perseguire accordi con partner chiave», dicono nero su bianco i leader europei, mettendo gli Stati Uniti nella top list dopo il Giappone e il Canada. La dichiarazione dei leader UE ha suscitato aspettative che il presidente americano Barack Obama possa approvare l’iniziativa martedì prossimo nel suo annuale del discorso dell’Unione, che i presidenti tradizionalmente utilizzato per tracciare le priorità per l’anno.

I VANTAGGI. La Commissione Ue segnala da tempo l’importanza di un’intesa commerciale con gli Usa: il totale degli investimenti americani nella Ue é tre volte più elevato di quello in tutta l’Asia mentre gli investimenti Ue negli Usa sono 8 volte gli investimenti europei in Cina e India insieme. Le barriere tariffarie sono molto basse, sotto il 2% in media, per cui il vero potenziale é sulle barriere non tariffarie. Si tratta di procedure doganali, restrizioni varie derivanti da sistemi di regolazione profondamente diversi per quanto riguarda gli standard tecnici, la conformità delle procedure di valutazione, le restrizioni su sanità e fito-sanitari, le norme di sicurezza.

LA TRATTATIVA SEGRETA. Obama e il leader UE hanno incaricato i loro rispettivi capi commerciali nel 2011 per verificare se era possibile trovare un accordo per un’ulteriore integrazione dei due blocchi che hanno già tariffe commerciali basse. La proposta Ue-USA elaborata dal commissario Ue al commercio, Karel De Gucht, e dal ministro al commercio americano, Ron Kirk, è sostanzialmente pronta. De Gucht, che è andato a Washington questa settimana, ha dato segnali chiari che c’erano margini per il via libera alla trattative. I colloqui potrebbero così iniziare nei mesi prossimi, mentre i negoziati, notoriamente lenti, potrebbero finire entro la fine del 2014.

Il cancelliere tedesco, Angela Merkel, con il sostegno di Londra, ha sostenuto da mesi il via libera al trattato di libero scambio con Washington. «Desidero fortemente un accordo di libero scambio con gli Stati Uniti» ha detto la Merkel il 29 gennaio a Berlino. Una proposta a cui ha risposto il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden secondo cui un accordo sul commercio globale porterebbe vantaggi «quasi infiniti».

da IlSole24Ore

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