Come era scontato, si è trasformato in un plebiscito il referendum sulla sovranità delle isole Malvinas/Falklands: ben il 98,8% dei ‘kelpers’ – come vengono chiamati quegli abitanti dell’arcipelago trapiantati dalla Gran Bretagna o da altri possedimenti di Londra – ha votato si alla richiesta formulata sulla scheda consegnata loro nel voto di domenica e lunedì. L’affluenza al voto è stata molto alta, il 92% degli aventi diritto. Ma si tratta di neanche la metà degli abitanti dell’isola visto che dal voto erano stati esclusi parecchi cittadini. “Gli abitanti della Falklands – ha detto il primo ministro britannico Cameron – non avrebbero potuto mandare un messaggio più chiaro. Si sentono e vogliono continuare ad essere cittadini britannici e il mondo deve rispettare questa scelta, in modo particolare l’Argentina”. Per Buenos Aires – che ha definito il referendum “un’azione di propaganda” completamente privo di validità politica e tantomeno legale – gli elettori delle Malvinas sono coloni. “Riconosciamo il loro desiderio di restare britannici – ha dichiarato l’ambasciatrice argentina a Londra Alicia Castro – ma il territorio in cui vivono non lo è”.
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