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Antiriciclaggio. Tardivo pentimento del Vaticano

La notizia sembra decisamente strana. Cosa c’entra il Vaticano con il riciclaggio di denaro e il “terrorismo internazionale”? Evidentemente qualcosa ci è sempre entrato, se soltanto ieri ha firmato il primo accordo in materia, E non a caso con gli Stati Uniti, paese che – per quanto la si voglia mettere sullo “spirituale” – non esita a prendere decisioni drastiche pur di imporre i propri interessi.

«Per rafforzare gli sforzi nel contrastare il riciclaggio di denaro e le operazioni di finanziamento del terrorismo a livello globale, l’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif) della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, ha firmato un memorandum d’intesa a Washington con il Financial CrimesEnforcement Network (FinCen), la sua controparte all’U.S. Department of Treasury». La notizia è stata data direttamente dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi.

«Il memorandum – prosegue la nota della Santa Sede – è stato firmato da Rene Brulhart, direttore dell’Aif e Jennifer ShaskyCalvery, direttore di FinCen e promuoverà la cooperazione bilaterale mediante lo scambio di informazioni nel settore finanziario».

«Questa è una chiara indicazione di come la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano si assumano in modo molto serio la responsabilità di combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo e di come noi stiamo cooperando al più alto livello». L’accordo concerne infatti in primo luogo lo scambio di informazioni.

L’Aif è stata istituita soltanto nel 2010 da Benedetto XVI, è diventata operativa nell’aprile 2011. Ha competenza anche sullo Ior, su cui esercita il controllo.

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