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Guerra delle monete: il Brasile alza i tassi di interesse

Il Comitato di politica monetaria (Copom) della Banca centrale brasiliana in serata ha elevato di mezzo punto percentuale il tasso d’interesse di riferimento (Selic), portandolo dal 7,5% all’8%. E’ il secondo aumento consecutivo deciso all’unanimità dall’istituto. Il provvedimento è stato preso per ”porre l’inflazione in declino e assicurare che questa tendenza continui anche l’anno prossimo”, ha precisato la Banca centrale in una nota.
Il rialzo del tasso di interesse coincide con la divulgazione degli ultimi dati del Pil, che ha registrato una crescita di appena lo 0,6% nel primo trimestre dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2012. Alla luce dei risultati, anche il governo di Brasilia ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita per l’anno in corso, scendendo dal 3,5% iniziale a un più prudente 2,2%.
Si tratta di una mossa in controtendenza rispetto alle politiche delle banche centrali di Stati Uniti e Giappone. E dà per scontato che le “iniezioni di liquidità” non possano più proseguire all’infinito senza scatenare un’ondata di iperinflazione incontrollabile. Per un mercato finanziario che sopravvive solo grazie al “denaro stampato” buttato “dagli elicotteri” – Fed e Boj, e in parte anche dalla Bce – potrebbe trattarsi di una notizia ferale.
Non a caso, la borsa di Tokyo stamattina perde più del 5%, tornando molto sotto la soglia dei 14.000 punti.

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