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Sudafrica: ucciso un sindacalista dei minatori

Un sindacalista è stato ucciso e un altro è stato ferito oggi da uomini armati che hanno fatto irruzione in un ufficio della principale organizzazione dei minatori del Sudafrica: lo riferisce l’agenzia di stampa Sapa, precisando che l’episodio è avvenuto nei pressi dei giacimenti di platino di Marikana.

Reponsabili del sindacato, il National Union of Mineworkers (Num), hanno riferito che i loro due compagni sono stati raggiunti da colpi di pistola mentre si trovavano all’interno dell’ufficio. Un sindacalista sarebbe morto immediatamente, mentre l’altro è stato ricoverato in ospedale.

Il mese scorso nei pressi della miniera di Marikana era stato ucciso un dirigente dell’Association of Mineworkers and Construction Union (Amcu), un sindacato emergente più radicale rispetto al Num.

Da ormai oltre un anno Marikana è l’epicentro di un movimento di protesta e di scioperi sfociati più volte in disordini e violenze. Nell’agosto scorso di fronte ai cancelli della miniera la polizia aveva aperto il fuoco uccidendo 34 lavoratori, il massacro più efferato in Sudafrica dalla fine del regime di apartheid.

A Marikana e in genere nella regione mineraria di Rustenburg la tensione è tornata a salire a maggio, dopo l’annuncio di 6000 licenziamenti da parte della multinazionale Anglo American Platinum. Un annuncio, per altro, al quale ne sono seguiti altri. A pochi giorni dall’avvio di un complesso negoziato sul rinnovo del contratto nazionale dei minatori, nel fine-settimana il colosso Glencore Xtrata ha comunicato il licenziamento di mille lavoratori accusati di aver partecipato a uno sciopero “illegale”.

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