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Turchia: sondaggio, giù l’Akp, su le opposizioni


In Turchia un nuovo sondaggio pubblicato ad Ankara conferma il netto calo dei consensi rispetto al 50% delle politiche del 2011 per il partito liberal-islamista Akp del premier Recep Tayyip Erdogan, dopo settimane di proteste di piazza e di dura repressione da parte della polizia.
Secondo il sondaggio Orc pubblicato dal quotidiano di opposizione Sozcu, se si votasse oggi l’Akp otterrebbe il 41,5%. I due principali partiti nazionalisti di opposizione, il Chp (centro-sinistra), con il 33%, e il Mhp (estrema destra, ex Lupi Grigi) con il 15,9%, in un’ipotetica coalizione otterrebbero più voti e seggi dell’Akp e quasi la maggioranza assoluta. Al partito curdo di sinistra Bdp, la quarta formazione politica rappresentata nel parlamento monocamerale di Ankara (con lo sbarramento al 10%), andrebbe il 5,6%. Un precedente sondaggio Metropoll, pubblicato il 17 giugno dal quotidiano Zaman (prima filogovernativo, da alcuni mesi assai critico con Erdogan), indicava una maggiore caduta per l’Akp, al 35,3%, ma consensi più ridotti per Chp, al 22,7%, e Mhp, 14,5%, mentre il Bdp registrava un 6,2%. Nei prossimi 18 mesi sono previste in Turchia le elezioni amministrative, presidenziali e politiche. Secondo Sozcu un’alleanza fra Chp e Mhp potrebbe porre fine al predominio dell’ Akp, al potere dal 2002, nella politica turca. Ma un eventuale governo di coalizione tra centrosinistra e destra nazionalista non cambierebbe di una virgola le politiche economiche e i grandi progetti faraonici intrapresi dal blocco di potere che si è costruito in questi anni attorno ad Erdogan. L’unico cambiamento consisterebbe in un ritorno a politiche laiciste e ad un riavvicinamento nei confronti degli Stati Uniti e dell’Unione Europea.

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