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Cile: la destra si spacca in due

La destra in Cile sempre più in crisi e più spaccata. Dopo la rinuncia a sorpresa, pochi giorni fa, del candidato che aveva vinto seppur di misura le primarie della destra, l’ex ministro Pablo Longueira, a causa di una dichiarata “depressione”, i due principali partiti dello schieramento attualmente al governo – la Unión Demócrata Independiente (Udi) e Renovacion Nacional (Rn) – non hanno trovato una intesa comune su chi candidare alle presidenziali del 17 novembre prossimo.

La Udi ha proclamato come candidata il ministro del Lavoro, Evelyn Matthei; Rn ha invece mantenuto la sua prima scelta, l’ex ministro della Difesa Andrés Allamand. Ovviamente presentarsi con due diversi candidati significa per la destra perdere sicuramente la sfida elettorale a favore della candidata del centrosinistra, Michelle Bachelet, già presidente del Cile dal 2006 al 2010.

A destra si spera che nelle prossime ore il minore dei partito dello schieramento, Renovacion Nacional, torni sui suoi passi. Ma convergere su Matthei per Rn sarà dura. La donna (nella foto), 59 anni, figlia di un gerarca della giunta militare durante la dittatura di Augusto Pinochet (1973-1990) ha lasciato infatti quel partito nel 1992, dopo essere stata al centro di uno scandalo politico in cui rimase coinvolto l’attuale presidente, Sebastián Piñera. La decisione deve in ogni caso arrivare tassativamente prima del 18 agosto, data in cui si chiuderanno ufficialmente le iscrizioni per il prossimo voto.

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