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Colombia. Paramilitari scatenati contro lo sciopero generale

Neanche in agosto si arrestano le ondate di scioperi e manifestazioni di tutti i settori sociali in Colombia.
Le organizzazioni contadine e popolari colombiane hanno indetto uno sciopero nazionale per il prossimo 19 agosto, contro il furto delle terre da parte dell’oligarchia, la mancanza di politiche a sostegno della produzione agricola, la politica mineraria a favore delle multinazionali che schiacciano le comunità
e i piccoli minatori, la cronica mancanza di programmi di spesa sociale nell’istruzione, nella sanità, nelle infrastrutture viarie e per una abitazione degna.
I sindacati colombiani hanno accordato il loro sostegno allo sciopero, che già comprende il settore della sanità, dei trasporti, e prevede ampie manifestazioni studentesche.
Nel frattempo, la lotta contadina nel Catatumbo entra in un nuovo ciclo politico, con l’installazione del Tavolo di negoziazioni in cui si definiscono le richieste della piattaforma a sostegno delle mobilitazioni e dello sciopero che dura da quasi due mesi in questa regione.
La risposta dei paramilitari non si è fatta attendere: gli esecutori della guerra sporca del regime hanno infatti lanciato nuove minacce al movimento popolare, diffondendo un volantino nel quale dichiarano “obiettivo militare” sindacalisti,  membri di Marcia Patriottica, congressisti come Jorge Robledo, Iván Cepeda e Alexander López, così come chiunque si opponga alle multinazionali minerarie Glencore, Drummond, Pacific Rubiales e Anglo Gold Ashanti.
Negli ultimi anni l’incremento di mobilitazioni e proteste sociali ha raggiunto livelli inimmaginabili per estensione e profondità delle lotte. Per contrastarle, l’oligarchia colombiana al potere utilizza il paramilitarismo, che, con nuovi nomi, sviluppa il lavoro sporco di sempre: minacciare e terrorizzare i contadini e i settori popolari che protestano, ed eliminare fisicamente i leaders di tali proteste per arrestare le lotte.

da nuovacolombia.net

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