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Aviazione turca abbatte elicottero siriano

Nuovo improvviso aumento della tensione tra Ankara e Damasco, dopo che oggi l’esercito turco ha abbattuto un elicottero da guerra siriano a 400 metri dal confine con la Turchia ma in territorio siriano. In un primo tempo sembrava che ad abbattere l’elicottero fosse stata un’unità di ribelli siriani o di jihadisti, ma poi è stato lo stesso vicepremier del governo di Ankara Bulent Arinc a rendere pubblica la responsabilità delle forze armate turche. Poco prima dell’accaduto d’altronde tre F16 dell’aviazione militare di Ankara erano decollati da una base nel sud est del paese diretti verso il villaggio siriano di Ras al-Ain, dove sono in corso scontri tra i partigiani curdi del Partito dell’Unità Democratico (Pyd) e miliziani delle unità jihadista legate ad Al Qaeda. La versione di Arinc dei fatti è stata naturalmente di altra natura: “un MI-17 è stato localizzato due chilometri all’interno dello spazio aereo turco alle 14.20 (le 13.20 italiane) – ha detto il vice primo ministro ai giornalisti – E’ stato ripetutamente avvertito dalla nostra difesa aerea, ma dal momento che la violazione è proseguita, è caduto in territorio siriano, colpito dai missili sparati dai nostri aerei”.

Secondo le notizie finora a disposizione – tutte da confermare – i due piloti siriani sarebbero sopravvissuti allo schianto riuscendo ad eiettarsi dal velivolo, ma poi sarebbero stati giustiziati dai ribelli.

Da mesi ormai il regime di Erdogan sta ammassando truppe ed armamenti lungo il confine meridionale, in vista di un intervento militare di cui la Turchia è stata uno dei più ferventi e precoci sostenitori. 

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