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Argentina: i risultati definitivi delle elezioni

Il Frente para la Victoria (FpV), l’alleanza al governo, conserva una stretta maggioranza al Congresso, che aprirà le porte a minoranze della sinistra e conservatori: lo confermano i dati definitivi delle legislative di domenica scorsa – grande assente dalla campagna la presidente Cristina Fernández, convalescente – in base ai quali il FpV è stata la forza più votata con il 33,15% dei suffragi alla Camera e il 32.7% al Senato.

A partire da dicembre, quando sarà effettiva la nuova composizione del Parlamento, in dettaglio alla Camera il FpV manterrà la maggioranza con 132 seggi, fra i propri e quelli degli alleati tradizionali, su un totale di 257. Seconda forza si manterrà l’alleanza fra la Unión Cívica Radical, il Partido Socialista e piccoli schieramenti di centro-sinistra, con 63 rappresentanti. Terzo, con 19 deputati, sarà invece il Frente Renovador, forza formata da peronisti dissidenti guidata da Sergio Massa, ex capo di gabinetto di Fernández, volto della sconfitta sofferta domenica nella provincia di Buenos Aires, principale distretto elettorale dell’Argentina.

Con 18 rappresentanti, quarta forza alla Camera sarà Propuesta Republicana (Pro), i conservatori che fanno capo al sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macri, pronto a candidarsi alla presidenza nel 2015. Nel quadro complessivo faranno il loro ingresso, con tre seggi, minoranze della sinistra raggruppate in un fronte comune, il Frente de Izquierda, passato, nel giro di due anni, da mezzo milione di voti a quasi un milione e mezzo.

Al Senato, che conta 72 membri, il FpV resterà maggioranza con 40, fra i propri e quelli degli alleati tradizionali. Il fronte Unen, composto da radicali e socialisti, sarà la seconda forza con 19 seggi; i peronisti dissidenti ne avranno 7. La novità è l’arrivo di Pro, che per la prima volta sarà rappresentata con tre seggi, uno con il dirigente agro-zootecnico Alfredo De Ángeli, uno dei protagonisti del conflitto del 2008 fra il governo Fernández e il settore rurale.

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