Dopo tre giorni di intensi combattimenti, le forze armate siriane hanno ripreso ieri il controllo totale di una importante base militare vicino l’aeroporto internazionale di Aleppo (nel nord del paese scosso dalla guerra civile). La Base 80 da febbraio era in mano a gruppi ribelli. La notizia è stata diffusa dalla televisione di Stato e confermata anche dall’Osservatorio siriano dei diritti umani (Osdh) che già venerdì aveva anticipato la riconquista parziale della base da parte delle forze governative.
Numerose le vittime, da entrambe le parti, dell’intensa battaglia, che ha coinvolto non solo alcuni gruppi ribelli e le truppe governative, ma anche milizie jihadiste come lo “Stato islamico dell’Iraq” e i qaedisti di Jabat al Nusra oltre ai combattenti sciiti libanesi di Hezbollah.
L’agenzia di stampa ufficiale siriana Sana ha riferito nel frattempo dell’assassinio, sabato, di un deputato della località di Deir Ezzor, Mihjem al-Saho, da parte di miliziani jihadisti. Il parlamentare era stato sequestrato nei giorni predecenti e sarebbe stato ucciso lungo la strada che collega Deir Ezzor a Palmira. In una nota il Parlamento di Damasco ha condannato con forza l’omicidio affermando allo stesso tempo che “non intimidirà” i legislatori. Il 27 ottobre scorso un altro deputato, Mohanna Fayçal al Fayyad, era stato rapito da ribelli nella località di Chaymtiyé, sempre nella provincia di Deir Ezzor.
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