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Libia: ucciso il proprietario di una radio

E’ stato ucciso il proprietario di una radio privata, Tripoli Fm, emittente che ritrasmette esclusivamente in lingua inglese: il corpo senza vita di Radwan Ghariani è stato rinvenuto nella sua macchina nel sobborgo di Ghot al Roman, ad est della capitale. Lo hanno riferito fonti di stampa internazionale, precisando che la macabra scoperta è stata fatta durante una pattuglia notturna della polizia. Ghariani, 44 anni, padre di quattro figlie, è stato raggiunto da quattro colpi d’arma da fuoco. Secondo il direttore dei programmi di Tripoli Fm, Rabii Dahan, il proprietario della radio non aveva mai ricevuto minacce di morte.

L’uccisione di un esponente del settore dei media si inserisce nel clima di insicurezza diffusa che vige a Tripoli e si manifesta anche con omicidi mirati, attacchi e sequestri ai danni di politici, militari e giudici. Solo due settimane fa, dietro pressioni del governo e dell’esercito dispiegato per le strade, si sono ritirate le milizie armate originarie di Misurata. La loro partenza dalla capitale ha stemperato le tensioni dell’ultimo periodo, ma non per questo il problema della presenza dei gruppi armati a Tripoli è stato risolto e nemmeno quello delle ingenti quantità di armi in circolazione.

Dall’est della Libia sono giunte notizie che potrebbero indicare l’apertura di un nuovo fronte di contestazione popolare. A Derna non meglio identificati uomini armati hanno aperto il fuoco contro un corteo di manifestanti, causando almeno quattro feriti, di cui due sono in pericolo di vita. Per il secondo giorno consecutivo la città orientale è il teatro di proteste dei residenti che denunciano l’insicurezza diffusa e la presenza di milizie islamiche che puntano all’applicazione della sharia. Come nel capoluogo regionale di Bengasi, anche a Derna la popolazione ha lanciato un appello allo sciopero per esercitare pressioni su quei gruppi che controllano la località. Rimane altrettanto incerta la situazione a Bengasi dopo i recenti scontri tra l’esercito e le milizie locali, con al primo posto i jihadisti di Ansar al Sharia. Ieri un giovane soldato di 21 anni è stato raggiunto da due colpi d’arma da fuoco, in quello che è stato presentato come l’ennesimo omicidio mirato ai danni delle forze di sicurezza libiche.

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