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Paraguay: contadini protestano contro latifondisti, ucciso un dimostrante

“I pubblici ministeri agiscono palesemente contro i compagni dei campi e a favore degli interessi dei produttori di soia e dei grandi produttori agricoli”: lo denuncia la Federazione nazionale contadina del Paraguay (Fnc) dopo l’uccisione, in circostanze non ancora chiare, di un militante dell’organizzazione che sabato scorso stava partecipando a una protesta contro i ‘sojeros’ (i produttori di soia) brasiliani nel dipartimento settentrionale di San Pedro.

Sabato circa 200 contadini si erano introdotti nella proprietà di un latifondista brasiliano per impedire lo sfruttamento su vasta scala della monocoltura della soia geneticamente modificata, un mercato che – denunciano – uccide l’agricoltura su scala familiare, costringendo i piccoli produttori ad abbandonare le loro terre. I ‘campesinos’ si oppongono anche alle fumigazioni con pesticidi impiegate in queste piantagioni che, accusano, mettono a rischio le colture tradizionali. Secondo la Fnc ogni anno in Paraguay – dove l’l’85% dei terreni, 30 milioni di ettari, è in mano a soltanto il 2% dei proprietari – si utilizzano ben 600 milioni di litri di agenti chimici per la soia, di cui il paese sudamericano è il terzo produttore mondiale con circa 3 milioni di ettari di piantagioni.

Sabato la mobilitazione si era conclusa con 16 feriti fra i contadini, tutti colpiti da proiettili di gomma sparati dalla polizia. Al termine della dimostrazione è stato rinvenuto il corpo senza vita del contadino Neri Benítez Galeano, crivellato da ben 12 ferite da arma da fuoco. A puntare il dito contro la polizia è stato il segretario generale della Fnc, Marcial Gómez.

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