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Pil irlandese a picco, senza Viagra

Le battutacce potrebbero sprecarsi, ma il problema non ha nulla di boccaccesco. Oppure moltissimo.

L’economia irlandese, nel 2014, è attesa in serio calo. Ma come? Si erano appena ripresi dpo una cura da cavallo, tra tagli di spesa e rimborso dei debiti contratti per “salvare” le proprie banche nazionali (appena quattro)…

Il problema sta proprio nelle modalitcon cui è stata rilanciata la produzione dell’isola,  “apertissime” ai capitali multinazionali. Che in effetti – una volta fatte le “riforme strutturali” e abbassato oltre la fame i salari interni (in rapporto a un costo della vita “inglese”) – avevano fatto man basa di imprese e produzioni. Tra cui alcune aziende farmaceutiche, riche di ricchi brevetti. Peccato che molti di questi brevetti siano scaduti nel 2013, quindi le profittevoli produzioni basate su di essi dovranno calare drasticamente, lasciando campo libero agli “equivalenti” che costano assai meno.

Il più ricco tra questi brevetti è rappresentato dal Viagra. E la sua perdita desta veramente “ansia di prestazione” per il Pil delle brughiere, a cominciare dai bilanci della Pfizer, l’azienda produttrice della miracolosa “pillola blu”.

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