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Bangladesh: 1135 operai morti, padrone accusato di omicidio colposo

Sarà accusato solo di omicidio colposo Sohel Rana, proprietario del Rana Plaza, l’edificio di nove piani crollato nella capitale del Bangladesh causando la morte di 1135 operai e il ferimento di circa altre 2000 persone il 24 aprile dello scorso anno.

Il Rana Plaza sorgeva a Savar, nella periferia della capitale Dhaka, ed era sede di diversi laboratori di abbigliamento. Sohel Rana, proprietario del complesso, è una delle circa 40 persone accusate in relazione al crollo.

“Stiamo pensando di procedere con accuse di omicidio colposo contro Sohel Rana e alcuni altri imputati” ha detto Bijoy Krishna Kar, del dipartimento investigativo della polizia del Bangladesh, aggiungendo che in caso di giudizio di colpevolezza Rana potrebbe essere comunque condannato a morte.

Sohel Rana era stato arrestato alcuni giorni dopo la tragedia di Savar, nei pressi del confine occidentale con l’India, mentre cercava di scappare. Esponente del movimento giovanile dell’Awami League, partito ancora oggi al governo del paese, è diventato il nemico pubblico numero uno dopo che i sopravvissuti hanno raccontato come in migliaia fossero stati costretti a entrare nell’edificio all’inizio della giornata lavorativa nonostante le denunce di crepe pericolose fatte nei giorni precedenti. La Brac Bank, con sede al pian terreno, era infatti rimasta chiusa dopo che esperti chiamati per valutare la situazione di stabilità della struttura avevano denunciato il pericolo.

Insieme con Sohel Rana sono accusati il padre, co-proprietario dell’edificio, e cinque responsabili delle fabbriche di abbigliamento che operavano all’interno del complesso sospettati di aver ignorato gli avvisi di pericolo.

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