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Belgio. Ottimo risultato dei comunisti del Partito del Lavoro (Ptb)

Il 25 maggio, tre elezioni si sono svolte in Belgio: per i parlamenti federale, regionali ed europeo. Il principale vincitore è il Partito nazionalista fiammingo N-VA (di destra), che ottiene più del 33% dei voti nelle Fiandre. Ma il Partito del Lavoro del Belgio (PTB) realizza l’avanzata maggiore, facendo il suo ingresso nel parlamento federale e nei parlamenti regionali della Vallonia e di Bruxelles.
Raoul Hedebouw a Liegi e Marco Van Hees a Hainaut sono i nuovi eletti di PTB-go! (la denominazione della lista, ndt) al Parlamento federale. Rauol Hedebouw, portavoce del PTB: “Per la prima volta, dopo 25 anni, una nuova famiglia politica di vera sinistra, rappresentata nelle Fiandre, in Vallonia e a Bruxelles fa il suo ingresso nei parlamenti regionali e in quello federale. Noi eleggiamo due deputati in quello federale, probabilmente avremo due eletti nel parlamento vallone e senza dubbio quattro nel parlamento di Bruxelles”.
In Vallonia, PTB-go! ottiene il 5,81% dei voti (8,30% a Liegi), diventando la quinta forza politica nel Sud del paese. A Bruxelles, PTB-go! ottiene il 3,84%. Grazie ad un accordo tecnico con alcune piccole liste, si è potuto superare lo scoglio antidemocratico del 5% che permette di ottenere 4 seggi al parlamento di Bruxelles.
Nelle Fiandre, il PTB ha condotto una campagna esemplare in un contesto politico molto difficile, segnato dalla predominanza del partito nazionalista fiammingo N-VA, dall’esistenza del partito fascista VB e del partito ecologista (Groen) in una comoda opposizione. In queste condizioni, a causa della soglia antidemocratica del 5%, il PTB non ha potuto far eleggere il suo presidente, Peter Mertens, sebbene egli ottenga il risultato dignitoso del 4,52% nella provincia di Anversa e dell’8,85% nella città di Anversa, dove diventa il quarto partito.
Nelle elezioni per il parlamento europeo, PTB-go! ottiene il 5,49% dei voti, che però è largamente insufficiente per ricevere un seggio (in Belgio ci sono solo 21 seggi per il parlamento europeo, da ripartire tra i differenti gruppi linguistici).
La sera delle elezioni, Peter Mertens ha dichiarato ai militanti radunatisi ad Anversa: “120 anni fa, il premier socialista, Edouard Anseele, originario della città fiamminga di Gand, fu eletto nella città vallona di Liegi. Anseele parlava la lingua di tutta la classe operaia. Oggi, anche Raoul Hedebouw è stato eletto a Liegi e parla la lingua dell’intera classe lavoratrice. Siamo un partito nazionale che non si lascia dividere dal luogo in cui uno è nato o dalla lingua che parla al tavolo da pranzo. Per noi, è l’interesse sociale che viene prima, l’interesse sociale di tutti nel paese”.
E ha aggiunto: “Durante questa lunga campagna, abbiamo gettato le fondamenta di una corrente sociale di fondo, di cui noi avremo assolutamente bisogno nei prossimi anni. Il nostro impegno è quello di difendere gli interessi della classe dei lavoratori, in tutta la loro diversità; dei giovani, in tutta la loro dinamica; dei senza voce, di quelli che, in questa società, sono considerati come dei numeri; di tutti coloro che vivono tempi difficili”.
Raoul Hedebouw, portavoce nazionale del PTB, ha ripreso queste proposte in una manifestazione del partito a Liegi: “Come eletto di un partito nazionale, sarò anche il rappresentante dei lavoratori fiamminghi, di Anversa, di Limburgo e di Gand. E no, il voto al PTB non è un voto di protesta, è un voto di speranza. E’ un voto alla sinistra che rifiuta l’austerità, che crede che occorra ritrovare fiducia nei lavoratori, per scrivere la storia sociale del paese. Noi vogliamo mettere in guardia i partiti tradizionali: se voi avete intenzione di imporre misure di austerità come in tutta l’Europa, avrete contro di voi i deputati di PTB-go! E anche i lavoratori che vogliono sbarrare la strada a queste politiche di tagli di bilancio”.
Con questi risultati elettorali, dopo una campagna elettorale entusiasta, il PTB si impegna, secondo le parole di Peter Mertens, “a costruire, pietra dopo pietra, un avvenire sociale”.

Da www.solidnet.org – Traduzione di Marx21.it

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