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Siria: autobomba a Homs, continua scarcerazione prigionieri

Ha causato almeno sette morti e 55 feriti l’autobomba esplosa ieri nel quartiere di Wabi Dahab, a Homs, nel centro della Siria: il bilancio dell’attentato è stato diffuso dalla televisione di Stato. Per l’Osservatorio siriano dei diritti umani (ong filoribelli basata a Londra) le vittime sarebbero state otto, tra cui una donna e un bambino, e i feriti 49 nel quartiere a maggioranza alawita, la comunità della quale fa parte anche la famiglia del presidente Bashar al Assad. Homs, tornata il mese scorso sotto il controllo delle forze governative, è stata già bersagliata da attentati che hanno causato più di cento vittime.

Al nord di Homs, nel villaggio di Oum Charchuch, sono stati segnalati combattimenti tra i ribelli jihadisti del Fronte al Nusra (aderente ad Al Qaeda) e le truppe regolari, conclusi con 18 morti nei ranghi degli insorti. Il villaggio, conquistato il giorno prima dai ribelli, è stato bombardato da aerei governativi.

Intanto l’agenzia di stampa ufficiale Sana ha riferito della liberazione in corso dei prigionieri sulla base dell’amnistia decretata dal presidente Assad dopo la sua rielezione. Finora, secondo la stessa fonte, 429 detenuti sono tornati liberi a Adra, nei pressi di Damasco, a Deraa (sud) e Deir Ezzor (est).

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