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Sarkozy in stato di fermo per concussione

Per gli standard della politica francese, era il più “berlusconiano” di tutti. Ma non aveva esistato a dileggiare pubblicamente Silvio quando, insieme a Angela Merkel, avevano voluto far capire che quella storia – per l’Unione Europea – era chiusa per sempre.

Ora finisce sotto fermo per una “pressione” molto simile a quella esercitata da Berlusconi sulla questura di Milano per far affidare la minorenne Ruby a un’altra starlette del suo entourage.

Nicolas Sarkozy è infatti accusato di aver cercato di ottenere informazioni riservate sull’inchiesta per lo scandalo Bettencourt; in cambio avrebbe offerto un incarico di prestigio a un alto magistrato (Gilbert Azibert, avvocato generale della corte di cassazione).
. La storia riguarda l’ereditiera de L’Oréal, la signora Bettencourt, appunto, sotto inchiesta per frode fiscale e finanziamento illecito della campagna elettorale dello stesso Sarkozy.
Il giudice Isabelle Prevost-Desprez aveva accusato Sarkozy di aver preso denaro contante dalla miliardaria, in presenza di almeno un testimone.

Un’informazione rimasta a lungo nel cassetto perché fin quando Sarkozy è stato capo dello stato, ovviamente, nessun testimone aveva osato dire quel che sapeva. «L’infermiera di Liliane Bettencourt – ha quindi confermato la Prevost-Desprez – ha confidato al mio cancelliere, dopo l’udienza di aver visto consegnare dei contanti a Sarkozy. Questo però non potevo dirlo nell’interrogatorio».

Tutto nasce da un libro pubblicato da Libération. Sarkozy, nel pieno della sua presidenza, reagì indignato, parlando di accuse «false e infondate».
Lo scandalo Bettencourt era iniziato nella primavera del 2010 quando la figlia della miliardaria, Francoise Meyers-Bettencourt, aveva fatto causa al fotografo Francois-Marie Banier accusandolo di aver sottratto grandi quantità di denaro a sua madre. Lo scandalo aveva travolto anche l’ex ministro del Lavoro Eric Woerth la cui moglie ai tempi lavorava per la Bettencourt.

Quell’indagine si era poi fermata con un “non luogo a procedere”, ma l’incartamento era passato ad altri due magistrati che si occupano del sospetto finanziamento illecito per la stessa campagna elettorale da parte di Gheddafi e dell’intervento a favore del finanziere Bernard Tapie (in pieno contenzioso con lo Stato sul fallimento del Crédit Lyonnais).

Le intercettazioni sulle telefonate dell’avvocato di Sarkozy, Thierry Herzog, hanno poi fatto il resto. E’ infatti emersa un’autentica rete di informatori all’interno della Cassazione. Herzog e Sarkozy avrebbero saputo in questo modo anche delle intercettazioni in corso, precipitandosi a dotarsi di un altro cellulare intestato all’inesistente Paul Bismuth.

Malavitosi o presidenti? La differenza non sembra infinita…

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