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Scontri a Tripoli, morti e feriti

Almeno sei morti e 25 feriti: è il bilancio provvisorio diffuso dal ministero della Sanità libico dopo gli intensi scontri di ieri tra milizie rivali all’aeroporto internazionale di Tripoli. Le autorità aeroportuali sono state costrette a chiudere lo scalo per tre giorni, dopo che decine di passeggeri e una trentina di aerei sono rimasti bloccati per ore mentre alcuni voli sono stati dirottati verso l’aeroporto di Misurata.

A esplodere colpi di arma pesante sull’aeroporto è stata una coalizione di gruppi ribelli islamisti che ha lanciato un attacco coordinato, denominato ‘Fajr’ o ‘Dawn Operation’, per cacciare le brigate di Zintan (una città situata 170 chilometri a sud-ovest di Tripoli) dalla zona.

Le brigate di Zintan sarebbero però riuscite a respingere l’assalto attuato, tra le altre, dalla Brigata Marsa Misratan e dalla Cellula delle operazioni rivoluzionarie della Libia, dando vita a intensi scontri all’aeroporto, nelle sue vicinanze e nei quartieri sud-occidentali della capitale.

Gli scontri recenti all’aeroporto di Tripoli sono gli ultimi di una lunga serie di violenze che colpiscono la capitale ma anche l’instabile capoluogo orientale di Bengasi. Si sono verificati nel giorno in cui i ministri degli Esteri dei paesi vicini (Algeria, Egitto, Niger, Ciad e Tunisia) si riunivano nella confinante Tunisia per “valutare le modalità di sostegno alla Libia”. Nel fine settimana i paesi occidentali hanno ribadito la propria “preoccupazione” per il rischio di “conflitto generalizzato in Libia”, mentre c’è attesa per la formazione del nuovo parlamento anche se i risultati definitivi delle elezioni del mese scorso dovrebbero essere diffusi solo il 20 luglio prossimo.

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