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La Francia pronta ad armare l’esercito libanese

Il governo socialista francese si dice pronto a ”rispondere rapidamente alle esigenze del Libano”, dopo il nuovo appello lanciato oggi dal capo dell’esercito libanese, Jean Kahwahji, per ottenere al più presto una fornitura di armi da parte di Parigi per far fronte ai crescenti attacchi sul suo territorio da parte delle milizie fondamentaliste sunnite legate ad Al Qaeda.
”Siamo in stretto contatto con i nostri partner per rispondere rapidamente alle esigenze del Libano”, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri della Francia, Vincent Floréani, assicurando che Parigi è ”pienamente impegnata nel sostegno all’esercito libanese”. Già ieri, il premier del Libano, Tammam Salam, aveva annunciato di aver ”chiesto alle autorità francesi di accelerare la fornitura di armi già approvata nel quadro di un accordo sugli armamenti finanziato dall’Arabia saudita”. Paese che però sostiene le milizie fondamentaliste sunnite in vari paesi del Medio Oriente, principalmente in Siria, Iraq e Libano, in funzione antisciita.
L’Arabia Saudita ha approvato un finanziamento di tre miliardi di euro all’esercito libanese, a corto di equipaggiamenti, per l’acquisto di armi francesi. Ieri, la Francia ha ”condannato gli attacchi contro l’esercito e le forze di sicurezza interna libanesi” e ”ribadito il suo sostegno al Libano, alle sue autorità e alle sue istituzioni, a partire dall’esercito”. Ma in realtà il governo francese non ha finora mosso un dito contro il dilagare di Al Nusra e dello Stato Islamico in Medio Oriente, che anzi sembrano fare proprio il gioco degli interessi neocoloniali di Parigi in tutta l’area.
Il gioco di Riad e Parigi sembra quello di utilizzare gli attacchi jihadisti contro il Libano per rafforzare le forze armate e indebolire così il ruolo delle milizie sciite di Hezbollah, le uniche finora a far fronte ai fondamentalisti sunniti sia nella valle della Bekaa che nel confinante territorio siriano.

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