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Pakistan: scontri tra manifestanti e polizia

Nonostante la forte pioggia di questa mattina, centinaia di manifestanti anti-governativi hanno continuato la loro protesta iniziata sabato notte, quando i seguaci del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti) e del Pakistan Awami League (Pat) hanno cercato di prendere d’assalto la residenza ufficiale del primo ministro.
Respinti dalla polizia e dall’esercito i manifestanti si sono riversati su altri edifici governativi della zona lasciando sul campo tre morti e centinaia di feriti. I manifestanti hanno fatto irruzione anche nella sede della televisione di stato (Ptv) obbligandola a sospendere i programmi e tenendo in ostaggio alcuni membri del personale. All’arrivo dell’esercito e delle forze paramilitari i manifestanti hanno iniziato a lasciare l’edificio. 

L’esercito ha esortato il governo e i manifestanti a risolvere le loro divergenze in modo pacifico ma allo stesso tempo il generale Raheel Sharif, capo delle Forze Armate, ha avvertito che “ l’esercito è impegnato a fare la sua parte nel garantire la sicurezza dello Stato”.  Sia Imran Khan che Tahir-ul Qadri hanno sollecitato i loro sostenitori a non ricorrere alla violenza e restare nei limiti di una manifestazione pacifica.

In questi due giorni gli abitanti di Islamabad stanno affrontando un terribile ingorgo di traffico poiché diversi punti di ingresso e di uscita sono stati sigillati a causa delle proteste. Chiuse anche le scuole e le università.

Il primo ministro Nawaz Sharif incontrerà oggi il generale Raheel Sharif , Capo di Stato Maggiore dell’Esercito (Coas), per discutere la situazione della sicurezza interna del paese. Il Capo dell’esercito informerà anche il primo ministro sulle decisioni prese durante la riunione di ieri dei Comandanti di Corpo. Nell’ incontro essi hanno ancora una volta ribadito che la “situazione dovrebbe essere risolta politicamente senza perdere tempo e senza ricorrere a mezzi violenti.”

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