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Golan, ancora nelle mani dei jihadisti 45 caschi blu dell’Onu

Esigono che il loro movimento sia cancellato dalla lista delle organizzazioni terroristiche delle Nazioni Unite: è quanto chiedono i miliziani del Fronte al-Nusra in cambio del rilascio dei 45 ‘caschi blu’ delle Isole Fiji sequestrati la settimana scorsa sulle alture del Golan, al valico di frontiera di Quneitra fra Siria e Israele.

Vogliono anche denaro, ha riferito il capo di stato maggiore dell’esercito fijiano, generale Mosese Tikoitoga, affermando che le trattative guidate da una delegazione dell’Onu starebbero accelerando. “I ribelli non ci dicono dove sono i nostri soldati ma continuano ad assicurarci che sono trattati bene e che sono stati trasferiti fuori della zona dei combattimenti” ha aggiunto l’alto ufficiale parlando ai giornalisti.

Violenti scontri sono scoppiati intanto ieri fra l’esercito siriano e i miliziani islamisti non lontano dal settore in cui sono stati sequestrati i ‘caschi blu’ della missione Onu nel Golan (Undof), presente nell’area dal 1974 e composta da 1200 soldati di sei paesi (India, Fiji, Filippine, Irlanda, Olanda e Nepal). Dopo la loro cattura, altri 75 ‘caschi blu’ filippini si sono ritrovati accerchiati dai combattenti ma sono riusciti infine a fuggire dall’area dopo un intenso scontro a fuoco.

Il Fronte al-Nusra accusa l’Undof di proteggere i soldati siriani. 

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