Menu

Laos. Dopo 40 anni le bombe Usa continuano a uccidere

A distanza di un quarantennio dal disimpegno formale degli Stati Uniti dal conflitto indocinese e la fine dei bombardamenti, il Laos vive ancora le conseguenze del suo triste primato di paese su cui nella storia è stato sganciato il maggior numero di bombe.

Si calcola che i bombardieri a stelle e strisce abbiano sganciato sul paese circa due milioni di tonnellate di ordigni (più che sull’intera Europa durante la Seconda guerra mondiale) in circa 600.000 missioni. Ordigni in parte inesplosi, forse il 30% del totale, che restano una tremenda minaccia per la popolazione, provocando ancora un centinaio tra morti e feriti ogni anno. Dalla fine della guerra il triste bilancio è di ben 50.000 le vittime complessive.

Un impegno, quello della bonifica, che da tempo coinvolge, oltre al governo laotiano attraverso le sue diverse agenzie, anche organizzazioni internazionali. In particolare per le cluster bomb, che per le loro dimensioni e caratteristiche restano una minaccia, soprattutto per i bambini.

Secondo fonti ufficiali, 87.000 chilometri quadrati di territorio sono contaminate di residuati ancora attivi del conflitto, con solo il 2% della superficie bonificata finora.

Una situazione che, come sottolinea il direttore generale dell’Autorita laotiana per la bonifica dalle bombe e per il disinnesco delle mine, Phoukhieo Chanthasomboune, nonostante l’impegno e anche l’utilizzo di fondi ingenti (equivalenti a 24 milioni di euro nel 2010) potrebbe costare al paese “secoli di impegno per arrivare a una soluzione definitiva”.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *