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Madrid: la disoccupazione aumenta di nuovo

Disoccupazione in rialzo a sorpresa in Spagna nel quarto trimestre del 2014, smentendo le affermazioni ottimistiche del governo Rajoy e di alcune istituzioni economiche europee secondo le quali, grazie ad anni di tagli, privatizzazioni e sacrifici il paese si stava finalmente rimettendo in sesto.
Ma evidentemente non è affatto così. Anzi, il numero dei senza lavoro è salito di 30.100 unità a 5.457.700 disoccupati, pari al 23,7% contro il 23,67% precedente.
A renderlo noto è stato l’Istituto nazionale di statistica, aggiungendo tuttavia che nell’arco dell’anno il numero dei disoccupati è calato di 477.900 persone, rispetto al 2013, pari ad un aumento del 2,5% dell’occupazione, il primo dal 2007, l’inizio della manifestazione della più grave crisi economica che abbia investito l’Europa negli ultimi decenni.
Le stime prevedevano però un calo della disoccupazione al 23,5% nell’ultimo trimestre dell’anno scorso.
In un contesto tale continua anche nello Stato Spagnolo l’emigrazione all’estero e la cosiddetta “fuga dei cervelli”. 
Negli ultimi anni nel paese si è registrata un’autentica emorragia: Madrid ha perduto ben 11.429 ricercatori a tempo pieno dal 2010 al 2013, secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di statistica (Ine). A novembre dello scorso anno la Spagna ha registrato 123.224 persone impiegate a tempo pieno nella ricerca, l’8,5% in meno rispetto al 2010, quando la spesa destinata dallo Stato al settore ha toccato il livello massimo, con 134.653 addetti.
Complessivamente, sono state nel 2013 203.302 le persone che si sono dedicate ad attività di Ricerca e Sviluppo a tempo pieno rispetto alle 208.831 dell’anno precedente. Le donne rappresentavano circa il 40% del personale impiegato a tempo pieno. La spesa totale in Ricerca e Sviluppo nel 2013 è stata di 13,012 miliardi di euro, pari a una diminuzione del 2,8% rispetto ai 13,392 miliardi dell’anno precedente. 

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