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Brasile. Espulsione in vista per Cesare Battisti

Torna in primo piano la vicenda di Cesare Battisti, ex militante dei “Proletari armati per il comunismo” (Pac) condannato all’ergastolo per quattro omocodi. Evaso dal carcere di Latina nel 1979, poi rifugiatosi in Francia come tanti altri esuli italiani e infine fuggito in Brasile su consiglio – pare – della stessa polizia francese nel momento di massima pressione di una dei tanti governicchi italiani desiderosi di acquisire titoli di giornale sulla propria “fermezza nel combattere il terrorismo”.

La notizia è stata data, abbastanza improvvisamente dal sito Estadao, citando fonti giudiziarie. “Siamo stati informati della decisione ma ancora non c’è una data”, ha detto l’avvocato di Battisti Igor Sant’Anna Tamasauskas citato dal sito.  I legali brasiliani hanno annunciato che ricorreranno contro la sentenza della giudice federale che ha revocato il permesso di soggiorno. “Non compendiamo come la sentenza tenti di modificare una decisione della Corte costituzionale e del presidente della Repubblica”, ha detto l’avvocato Tamasauskas.

Battisti venne venne arrestato nel 2007 a Rio de Janeiro, ma l’ex presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva respinse la richiesta di estradizione presentata dall’ Italia e, come ultimo atto del suo mandato, gli concesse lo status di rifugiato politico. ”Si tratta del caso di un cittadino straniero con una situazione irregolare che, in quanto condannato per crimini nel suo Paese di origine, non ha diritto a rimanere in Brasile. Pertanto annullo l’atto di concessione della residenza di Cesare Battisti in Brasile e chiedo che venga applicato il procedimento di espulsione”, ha sentenziato la giudice federale Adverci Rates Mendes de Abreu. ‘

‘Gli istituti di espulsione e estradizione sono ben distinti. L’espulsione non contraddice la decisione del presidente della Repubblica di non estradare, visto che non è necessaria la consegna del cittadino straniero al suo Paese di origine, in questo caso l’Italia, potendo essere espulso verso un altro Paese disposto ad accoglierlo”, ha precisato.

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