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Rachel Corrie uccisa dodici anni fa un bulldozer israeliano

Il 16 marzo 2003, Rachel Corrie, una giovane attivista americana dell’ISM, mentre cercava di impedire la demolizione di case palestinesi nella striscia di Gaza, fu schiacciata a morte da un bulldozer israeliano.
All’indirizzo http://rachelcorriefoundation.org/un video dei genitori di Rachel a 10 anni dalla morte.
Da una email alla madre:
“Voglio solo scrivere a mia madre per dirle che sono testimone di questo genocidio quotidiano e subdolo, che ho veramente paura, che comincio ad avere dubbi sulla mia fondamentale convinzione nella bontà della natura umana. Tutto questo deve finire. Credo sia una buona idea se tutti noi lasciamo ogni altra cosa e se dedichiamo le nostre vite a fare in modo che tutto questo finisca. Incredulità e orrore sono le cose che provo. Delusione. Sono delusa che questa sia la realtà di fondo del nostro mondo e che noi, di fatto, ne siamo complici.
Questo non è affatto quello che io ho chiesto quando sono venuta in questo mondo. Questo non è affatto quello che le persone volevano quando sono venute in questo mondo. Non pensavo che stavo per venire in un mondo dove io potevo vivere nella mia comoda casa ed esistere senza la minima consapevolezza della mia partecipazione in genocidi Altre forti esplosioni da qualche parte là fuori.”
Lo scorso anno il soldato alla guida del bulldozer è stato assolto da un tribunale israeliano.
La pulizia etnica in Cisgiordania e il genocidio a Gaza continuano.
“Verrà il tempo in cui i responsabili dei crimini contro l’umanità che hanno accompagnato il conflitto israelo-palestinese e altri conflitti in questo passaggio d’epoca, saranno chiamati a rispondere davanti ai tribunali degli uomini o della storia, accompagnati dai loro complici e da quanti in Occidente hanno scelto il silenzio, la viltà e l’opportunismo.”

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