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Perù, scontri tra polizia e contadini

Centinaia di ‘campesinos’ sono tornati a scontrarsi con la polizia in una protesta contro lo sfruttamento minerario nel sud del Perù, bloccando per ore, con l’ausilio di barricate, un’importante arteria stradale della regione di Arequipa.
I contadini manifestano contro un progetto per l’estrazione di rame della compagnia Southern Copper, del valore di 10,4 miliardi di dollari, che dovrebbe entrare a regime a partire dal 2016 nel giacimento denominato ‘Tia Maria’.
Controllata da ‘Grupo México’, la Southern Copper aveva annunciato a febbraio che entro la fine di marzo avrebbe, con ogni probabilità, ricevuto il ‘via libera’ definitivo dal governo. “Ma noi continueremo a protestare, fino a quando non se ne andrà” hanno ribattuto i ‘campesinos’.
Il governo del presidente Ollanta Humala ha tentato un ‘tavolo del dialogo’ con gli agricoltori della provincia di Islay, ma non è bastato a convincere le comunità vicine, che continuano ad opporsi al progetto.
Se le attività minerarie sono vitali per l’economia nazionale peruviana – rappresentano il 60% delle esportazioni per il terzo produttore mondiale di rame – sono costantemente fonte di aspri conflitti sociali.
Circa 2000 poliziotti sono stati dispiegati a Islay per mantenere l’ordine pubblico.

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