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Si dimette consigliere del premier turco di origine armena

Il primo consigliere di origine armena di un premier turco ha lasciato dopo che nei giorni scorsi aveva definito un “genocidio” il massacro degli armeni a opera degli ottomani nel 1915.
Lo ha detto una fonte di Ankara all’Afp, negando che qualunque collegamento tra l’uscita di scena di  e il prossimo centesimo anniversario, il 24 aprile, dell’inizio del massacro.
Mahcupyan, 65 anni, “si è ritirato per motivi di età” è stata la versione della fonte, facendo notare che 65 anni è il limite d’età per tutti i funzionari pubblici turchi.
Mahcupyan, nominato l’anno scorso capo dei consiglieri del premier Ahmet Davutoglu, ha fatto infuriare vari esponenti del partito per la Giustizia e lo sviluppo al governo definendo le uccisioni di massa un “genocidio”. “Se si accetta che ciò che è accaduto in Bosnia e Africa è genocidio, è impossibile non definire ciò che è accaduto agli armeni nel 1915 un genocidio” ha detto Mahcupyan in un’intervista pubblicata nei giorni scorsi.
La Turchia, che ha sempre respinto il termine genocidio, ha scelto la linea dura, alimentando le tensioni, in vista del centesimo anniversario del crimine.
L’altro ieri il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che invita Ankara a sfruttare la ricorrenza per “riconoscere il genocidio armeno” e contribuire in questo modo alla riconciliazione con Erevan. L’uso della parole domenica scorsa da parte di Papa Francesco ha scatenato reazioni rabbiose da parte dei vertici turchi, spingendo il premier Ahmet Davutoglu ad affermare che il Pontefice si è schierato con il “fronte del male” nel “complotto” contro la Turchia.
In un’intervista all’Afp a dicembre, Mahcupyan aveva detto che il 2015 sarebbe stato un “anno difficile” a causa dell’anniversario e che la priorità per il futuro deve essere di stabilire relazioni con l’Armenia e con la grande diaspora, molto ostile nei confronti della Turchia.
Nei giorni scorsi era stato il presidente turco ha minacciare velatamente la comunità armena presente nel paese di espulsione: “Sul nostro territorio risiedono 100.000 armeni che non sono cittadini turchi, se volessimo li potremmo espellere anche se non lo abbiamo fatto” aveva detto Recep Tayyip Erdogan.

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