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Stati Uniti. Freddie Gray fu ammazzato dalla polizia

Freddie Gray, il ragazzo nero di 25 anni morto una settimana dopo essere stato arrestato a Baltimora lo scorso aprile, ha subito un unico colpo morto forte al collo e alla spina dorsale, causato molto probabilmente dalla brusca e improvvisa frenata del blindato della polizia in cui era stato caricato. A rivelarlo è stata l’autopsia sul corpo del ragazzo, di cui il Baltimore Sun, uno dei principali quotidiani cittadini, è riuscito ad ottenere una copia. L’ufficio di medicina legale dello stato del Maryland ha concluso che la morte di Gray non può essere quindi catalogata come un incidente, ma si è trattato di “omicidio” perché gli agenti non hanno seguito le procedure di sicurezza, compiendo “azioni di omissione”.
Anche se Gray è stato caricato sul blindato sdraiato a pancia in giù, i medici che hanno fatto l’autopsia presumono che si sia alzato in piedi e poi abbia sbattuto contro una parete a causa di un brusco cambio di direzione. Il ragazzo non aveva la cintura di sicurezza e aveva le mani e i piedi ammanettati ed era quindi “a rischio di cadere senza protezione durante un’accelerazione o una frenata del furgone”, si legge nel documento.

Freddie Gray è stato arrestato il 12 aprile dopo essere scappato di fronte a un controllo della polizia. È morto il 19 aprile dopo essere stato ricoverato con gravi lesioni alla spina dorsale, riportate nei 45 minuti passati a bordo del blindato della polizia che lo stava trasportando in commissariato. Per l’omicidio di Freddie Gray lo scorso 21 maggio il grand jury di Baltimora ha incriminato sei agenti di polizia, che sono stati però subito rilasciati su cauzione. Gli agenti si sono dichiarati innocenti e il processo è fissato per ottobre. La morte del ragazzo afroamericano ha scatenato scontri e proteste a Baltimora e in tutti gli Stati Uniti è di nuovo divampata la polemica sulla violenza della polizia e sull’impunità di cui godono gli agenti violenti e razzisti. 

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