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Israele si chiude dentro un muro, tutto da solo

Lo stato di Israele ha iniziato oggi i lavori di costruzione del primo tratto di 30 chilometri – fra Eilat (Mar Rosso) e Timna – di una muro che correrà lungo il confine con la Giordania, per collegarsi in futuro alla barriera che già esiste sulle alture del Golan. Lo ha riferito la radio militare di Tel Aviv.

Il confine con la Giordania era l’ultima frontiera israeliana aperta con un paese vicino; i confini con l’Egitto, la Siria e il Libano infatti sono già tutti recintati.

A luglio era stata presa dal governo la decisione di costruire un muro di circa 18 miglia lungo il confine orientale di Israele con la Giordania. Il muro sarà alto 16 piedi (più di 5 metri) ed ha lo scopo di impedire che i migranti o degli incursori ostili possano entrare nel paese. Il muro si estenderà dalla città portuale meridionale di Eilat fino a Timna.  Il premier israeliano Netanyahu ha precisato che Israele trova necessario circondarsi di barriere su tutti i suoi confini “per bloccare la marea di migranti e i gruppi terroristici”. Per un paese e un popolo che si dice nato per mettere fine ai ghetti e ai campi di concentramento, quella di chiudersi volontariamente con un muro appare una scelta decisamente “discutibile”.

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