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Petrolio. Crollano investimenti a causa del ribasso del prezzo

Uno studio della Wood Mackenzie, società che si occupa di consulenze energetiche, ha calcolato che sono stati tagliati finora 220 miliardi di dollari di investimenti, circa 20 miliardi di dollari di più di quanto stimato due mesi fa. Il crollo dei prezzi del petrolio rende i futuri investimenti in progetti energetici del tutto diseconomici. Gli investimenti fino a ieri erano stimati per un valore di mille miliardi e mezzo di dollari -del tutto antieconomici.

Un calo degli investimenti globale, secondo lo studio, porta a paragonare il crollo dei prezzi del greggio dalla scorsa estate fino ad oggi, alla recessione avvenuta a metà degli anni ’80 (do you remember la crisi della Borsa di Tokio e di Wall Street nel 1987?). Il crollo dei prezzi del petrolio è il combinato disposto dell’ indebolimento della domanda cinese, dell’aumento di produzione degli Stati Uniti (fondato però sullo shale gas oggi diventato del tutto diseconomico) e della decisione dell’Arabia Saudita di non tagliare la produzione. Il Brent è sceso al punto più basso negli ultimi 6 anni, dopo le turbolenze del mese di agosto, ed è valutato oggi a 47,47 dollari al barile.
Nel suo rapporto , la Wood Mackenzie, valuta che saranno solo 12 i nuovi progetti di investimento che saranno approvati quest’anno, 10 o massimo 11 nel 2016, a fronte di una media annuale di 50-60 progetti di investimento degli anni scorsi.
“Tuttavia” scrive Wall Street Italia commentando il rapporto della Wood Mackenzie, “un prolungato periodo di prezzi bassi del petrolio per un certo numero di anni potrebbe essere necessario per apportare quei profondi cambiamenti urgenti per quanto riguarda i costi del settore petrolifero. Infine, conclude la società, il prezzo del petrolio aumenterà notevolmente dal 2017 e ci potrebbe essere il reale rischio di un ritorno della pressione dei costi di inflazione”.

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